La modellazione tridimensionale sulla base di una nuvola di punti non è un processo automatico. Quest’ultima è infatti costituita da un insieme di elementi corredati delle relative informazioni geometriche e spaziali, che possono essere utilizzati piuttosto come base di partenza per generare il modello del manufatto rilevato attraverso l’impiego di una serie di strumenti del software di modellazione BIM. In alcuni casi, ad esempio, si procede tramite il riconoscimento delle intersezioni tra le superfici rilevate sulla base della disposizione dei punti nella nuvola, operazione che consente di individuare delle linee che interpolano questi punti e offrono la base per la costruzione di altri elementi; in altri casi l’analisi può riguardare la texture e il colore di un elemento, che consentono di discriminare le superfici per tipologia di materiale e, per derivazione, distinguere le diverse aree che vanno a formare l’edificio. In sostanza, la nuvola di punti va analizzata in modo da individuare elementi e riferimenti che possono consentire un riconoscimento almeno parzialmente automatico di alcune porzioni dell’edificio rilevato, sempre ferma restando la necessità di un costante e importante intervento umano.

Vantaggi e utilizzi


La metodologia Scan to BIM presenta una serie di importanti vantaggi rispetto al tradizionale rilievo, oltre a un potenziale di applicazione che se per il momento è ancora individuato soprattutto nell’ambito della riqualificazione e del restauro – quindi in particolare nel cosiddetto Heritage BIM – promette di potersi estendere anche ad altre discipline.

  • Il primo e forse più evidente vantaggio è rappresentato dalla velocità e precisione, in quanto i laser scanner sono in grado di rilevare un numero elevatissimo di punti e, soprattutto nelle versioni più aggiornate e avanzate, possiedono una altrettanto elevata capacità di elaborazione dei dati raccolti, consentendo di ottenere file ricchissimi di informazioni ma al tempo stesso leggeri e perciò facili da gestire.
  • Un secondo vantaggio è la possibilità di ottenere, grazie al citato reverse engineering della nuvola di punti, un modello contenuto in un unico file, con gli intuibili vantaggi sia in termini di gestione dei flussi di lavoro che di rapidità degli stessi.
  • Direttamente connesso a quest’ultimo punto è un terzo vantaggio relativo ai costi di sviluppo del progetto che, pur dovendo considerare quelli derivanti dalla campagna di rilievo e dalla conseguente realizzazione del modello, traggono vantaggio dalla riduzione dei tempi necessari alla sua elaborazione.

Il rilievo di manufatti esistenti a fini di riqualificazione e restauro risulta il contesto privilegiato per questa metodologia; non mancano comunque altre esperienze in altri contesti, ad esempio nelle attività di monitoraggio infrastrutturale, dove l’utilizzo di metodologie ad hoc consente una rilevazione estremamente accurata della geometria delle opere e del loro stato di conservazione ai fini della valutazione di eventuali interventi manutentivi.